Le vicende di guerra sono spesso drammatiche e dolorose.
I lettori di Sfizi.Di.Posta lo sanno bene, ma anche senza leggere gli ‘sfizi’ si sa benissimo quanto dolore e distruzione provocano i conflitti bellici: basta guardare un TG in questi giorni, e tra Medio oriente e Ucraina ti viene solo di metterti le mani tra i capelli e urlare: MA COME CAXXO SI FA!
Mi perdonerete la “licenza poetica” di cui sopra, ma davvero non si comprende come dal passato non abbiamo imparato nulla.
Ma proprio nulla!
Ecco perché è bene ricordare, ecco perché è bene non dimenticare!
Poi, ci sono situazioni in cui al drammatico si aggiunge il surreale.
E’ il caso della cartolina protagonista dello sfizio odierno, una comune cartolina postale da 1,20 Lire (emessa in periodo di Luogotenenza, il 4 giugno 1945) spedita da Maiori (Salerno) il 17 ottobre 1945, quindi a guerra da poco terminata.
La cartolina è indirizzata al sig. Paolino, a Viterbo. Leggiamo il testo.
«Carissimo Paolino, Finalmente abbiamo avuto la bella e sospirata notizia che sei a casa; tutte le nostre preghiere sono state esaudite; subito abbiamo ringraziato a S. Antonio con l’obolo ai suoi orfanelli e S. Maria a Mare che ha fatto molti prodigi.
Ora è contenta tua madre; noi ti sapevamo quando eri piccolo; ora sei grande; pochi ti ricordi di noi, noi sempre.
Affettuosissimi zie ti abbracciamo e baciamo caramente sperando vederti
Tue aff.me zie Fortunata e Assunta Citarella.
—————————-
Mittente:
Signorine Citarella, Maiori»
Paolino, per non dare per lungo tempo notizie di sé, sarà probabilmente stato un militare catturato dal nemico, e quindi internato in un campo di concentramento per prigionieri di guerra. Terminata la guerra, i prigionieri di guerra rientrarono a casa, alcuni quasi immediatamente, altri con molto ritardo, anche di due anni.
Le zie affettuosissime di Paolino hanno tanto pregato per questa liberazione!
Anzitutto Sant’Antonio. E adesso tocca sdebitarsi con Sant’Antonio, donando un obolo (ovvero facendo un’offerta in denaro) agli orfanelli.
È difatti noto il legame tra Sant’Antonio da Padova e i bambini. Tra i miracoli da lui compiuti in vita, diversi interessano proprio i bambini. È pertanto molto diffusa la fede e la tradizione di porre i bambini sotto la sua protezione, sin dalla nascita.
Ora… Paolino, per essere probabilmente un soldato che combatté in guerra, certo che proprio bambino non doveva essere… Probabilmente, la “sfera di competenza” del Santo era già terminata qualche anno prima… Eppure per le affettuosissime zie Fortunata e Assunta, Paolino doveva essere rimasto nel loro cuore ancora un bambino (tanto che vi è un passaggio in cui lo ricordano piccolo; ma su questo ci torniamo), e quindi scomodarono Sant’Antonio.
A Maiori non vi è una chiesa intitolata a Sant’Antonio, per cui l’obolo probabilmente lo inviarono per corrispondenza.
Ma le due zie scomodarono anche altri “piani alti”. Le preghiere delle Signorine Citarella arrivarono persino a Santa Maria che a Maiori si venera come Santa Maria a Mare.
Si narra infatti (è una leggenda non suffragata da fatti) che nel Duecento una nave proveniente dall’Oriente durante un fortunale perse parte del carico nei pressi di Maiori. Dopo qualche giorno, alcuni pescatori locali ripescarono parte di questo carico, e all’interno di una balla di cotone rinvenirono intatta una statua lignea di Santa Maria.
Santa Maria a Mare divenne così la patrona di Maiori e viene venerata, oltre che il 15 agosto, la terza domenica di novembre, quindi domenica prossima.
In quanto ai prodigi di Santa Maria a Mare, effettivamente il ricordo delle zie è fresco fresco.
Il canonico della Cattedrale di Cava de’ Tirreni, don Giuseppe Frezza, in quel momento ospite a Maiori, descrisse minuziosamente le ansie della popolazione di Maiori nell’estate del 1943, il timore che la città venisse bombardata dagli Alleati, la paura che venisse bombardata da mare durante lo sbarco di settembre: in tutte queste occasioni, la popolazione invocò a gran voce la Madonna e si affidò totalmente a Santa Maria a Mare.
Per una serie di circostanze (terrene, non ultraterrene) che non sto qui a descrivere, in effetti la città di Maiori non ebbe il minimo danno durante quell’estate del ’43, e lo sbarco alleato avvenne serenamente e senza problemi. Ovviamente, la popolazione attribuì all’intercessione di Santa Maria a Mare tutto ciò.
Scatenate, le due affettuosissime zie!
Scommetto che hanno rivolto preghiere anche a tanti altri Santi, ma che per brevità non hanno citato visto lo spazio ridotto della cartolina.
Scendendo sulla terra e lasciando i Santi al posto loro, le due zie ad un certo punto della cartolina hanno un sussulto di rimproveri, espressi con un linguaggio diretto sebbene pacato.
Paolino è tanto amato dalle zie, ma probabilmente poco le considera e pochissimo (o per nulla) le va a trovare. E sembrerebbe che questo distacco avvenga già da diverso tempo se le zie ricordano Paolino piccolo (mentre in quel momento dovrebbe aver almeno 18 anni).
E, in effetti, se è così, beh, insomma Paolino…
E valle a trovare le tue affettuosissime zie, Signorine Fortunata e Assunta Citarella!
Riproduzione riservata.