
Il movimento di agitazione ebbe un sanguinoso epilogo a Gibellina dove, la mattina del 2 gennaio 1894, una folla inferocita chiedeva a viva voce, le dimissioni del Sindaco e della Giunta. A tali pressanti richieste la forza pubblica fece fuoco sulla folla, uccidendo ben tredici persone e ferendone altre trenta.
Il 3 gennaio 1894 il Ministro siciliano Francesco Crispi, per porre fine all’agitazione popolare, proclamò lo stato d’assedio dando pieni poteri al generale Morra di Lavriano che procedette a numerosi arresti e perquisizioni, specialmente nelle campagne.
Nei mesi successivi al massacro di Gibellina si costituì il “Comitato di Soccorso per le Famiglie delle Vittime del 2 gennaio 1894” con l’evidente scopo di raccogliere dei fondi da destinare alle famiglie che, magari morto il capofamiglia, erano rimaste senza sostentamento. Il piego qui presentato è un ciclostile, con tanto di Scheda di Sottoscrizione, che il Comitato di Gibellina inviò probabilmente a tappeto a tutti i comuni d’Italia. Il bollo in partenza da Gibellina è del 9 marzo 1894.
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