HO MOLTA FRETTA!

HO MOLTA FRETTA!

A volte capita, e quando capita si tratta sempre di storie interessanti.
Mi riferisco alla fortuita coincidenza di rinvenire due (o più) documenti postali scambiati tra le stesse persone.

E’ il caso dello sfizio di oggi in cui le protagoniste sono due cartoline postali spedite a distanza di cinque anni e mezzo l’una dall’altra, a cavallo della fine della Seconda guerra mondiale, 4 marzo 1943 la prima e 28 settembre 1948 la seconda.

Al lettore attento non sarà sfuggita la prima data di spedizione, 4 marzo 1943, che coincide esattamente con la data di nascita di Lucio Dalla e con il titolo di una delle sue canzoni più belle… «Dice che era un bell’uomo, e veniva, veniva dal mare…». Ma si tratta giusto di coincidenza, il cantante bolognese con la ‘nostra’ storia non c’entra nulla.

Le due cartoline postali sono scritte da tale Franco, da Torino. Il destinatario è Fernanda che nella prima cartolina è la “Signorina Defabianis” mentre nella seconda è diventata la “Signora Boscarino”. Come mai? Si è nel frattempo sposata?

Grazie all’osservazione di entrambe le cartoline riusciamo ad avere risposta a questa domanda.
Nella cartolina del 1943, infatti, la “Signorina Defabianis” riceve corrispondenza da “Franco Boscarino” (vi è il suo indirizzo completo a Torino); nella cartolina del 1948, la “Signora Boscarino” riceve corrispondenza dal “tuo Franco”.
Conclusione: Franco e Fernanda tra il 1943 e il 1948 si sono sposati.

Sebbene scritto in modo diverso (e “Villardora” tutto attaccato è un errore), in entrambi i casi Fernanda si trova ad “Almese – Villar Dora”, due comuni della provincia di Torino che, all’epoca, erano fusi in un unico comune.

Con Regio Decreto 26 gennaio 1928 n. 160, i paesi di Almese, Villar Dora e Rivera vennero infatti unificati sotto un’unica denominazione, Almese, e così rimasero sino al 1955 quando con Decreto del Presidente della Repubblica dell’11 aprile 1955 si decise di separarli nuovamente.

In ogni caso, sia da fidanzati che da sposati, Franco e Fernanda non vivono insieme. O, perlomeno, non sono insieme nelle occasioni in cui Franco scrive (come nei ‘nostri’ due casi) una cartolina a Fernanda.

Perché?
Molto probabilmente, la lontananza è causata dal lavoro di Franco, e lo comprendiamo leggendo i testi delle due cartoline. Eccoli.

«Lì 4-3-943 / Torino
Cara Fernanda,
Ti scrivo appoggiato ad una gamba che fa da tavolo. La levata è alle ore 19. Sono le ore 14,10 – Vengo dal corriere ed ho spediti… Domenica vieni a prendermi come di solito, se piove porta il mio paracqua così ci ripariamo in un uno solo. Ieri il prepre(?) e Berto sono stati da me e io non ho avuto del tempo per dedicarmi a loro i clienti mi assorbivano. Ti bacio. Saluti cari ai genitori. Tuo Franco.
Auguri pel giorno 6 c.m.
Mitt.
Franco Boscarino
Torino
Via Cibrario 69»

«ore 7 ¾ dal
Negozio 28-9-948
Cara Fernanda,
ho molta fretta.
Sono passato dalla signorina Tersilla ho visto molta lana per i golf. Vai a vedere se credi.
Salute e viaggio ottimo.
Cari arrivederci. Tuo Franco»

Dai testi delle due cartoline riusciamo quindi ad avere la conferma che Franco aveva un negozio (forse di tessuti) a Torino aperto al pubblico, e probabilmente questo lo obbligava alla forzata lontananza dalla sua Fernanda.

Curiosi i riferimenti alla mancanza di tempo. La necessità di dover scrivere poggiando la cartolina su una coscia, o la lapidaria frase “ho molta fretta”, sembrano quasi un volersi o doversi giustificare con Fernanda per l’assenza o la carenza di comunicazioni.

E’ probabile che una puntatina di gelosia sia sopravvenuta a Fernanda a leggere della signorina Tersilla da cui è passato Franco.
Ma sentimentalmente Franco è tenero, e lo vediamo ad esempio quando dice di ripararsi dalla pioggia sotto un unico ombrello, abbracciati evidentemente.

Del resto, è un amore che è sopravvissuto a un conflitto mondiale e che, anzi, a cavallo di esso si è confermato e consacrato in matrimonio.
Beh… buona vita, coniugi Boscarino.

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