SCRIVO APENA DUE RICHI

SCRIVO APENA DUE RICHI

La vera bellezza sta nelle cose semplici, nelle cose genuine.
Sarete d’accordo con me se dico che con la frenesia e il logorio della vita moderna (e qui mi sembra di citare Ernesto Calindri in una vecchia pubblicità del Cynar degli anni ‘60/’70) le cose semplici ce le siamo un po’ perse per strada.
No?

E nelle cose semplici rientra la cartolina protagonista dello sfizio di oggi.
Si tratta di una comunissima cartolina postale da 30 centesimi, come a tonnellate se ne vedono nei mercatini dell’usato o nelle vendite online.

Spedita il 15 aprile 1933 da Tufo di Carsoli, piccola frazione (oggi soltanto 344 anime) dello splendido borgo di Carsoli, provincia de L’Aquila, è diretta a Roma.
Il mittente così scrive.

«Carissima sorella scrivo apena due richi tanto per aucurarti buona Pasqua come stai che fa Mario non ò saputo più sue notizie certo lui ai zia povera non gli scrive … e ancora soldato, giorni fa vide Aucusto […] tutti vi acuro una buono e santa pasca. Eva sie fatta crande amesso 6 dendini le pepelle gli vanno bene, tu anco curati la salute saluti da me e famiglia baci dai picoli tue sorelle Santina».

Non ho naturalmente corretto gli errori grammaticali, lasciando il testo così com’è.
E’ evidente come il livello d’istruzione non sia elevato (ma a noi non importa, Santina è bellissima così!), così come altrettanto evidente è il fatto che qualche termine è probabilmente legato al dialetto locale.

Il dialetto carseolano (o sublacense), sottogruppo del dialetto sabino, è infatti parlato fra la Marsica e la valle dell’Aniene e precisamente nei comuni di Carsoli, Oricola, Pereto e Rocca di Botte.

E’ una meraviglia ammirare come i dialetti italiani siano così variegati e strettamente legati alle tradizioni popolari locali.
Anche sotto questo punto di vista, il nostro Paese è di una ricchezza incredibile.

Il termine “pepelle” probabilmente appartiene appunto a tale dialetto, e sebbene abbia cercato di trovarne il significato non vi sono riuscito.
Forse si riferisce alle scarpine.

Se Eva ha infatti messo “6 dendini”, significa che siamo intorno all’anno di vita, mese più mese meno, ed è proprio intorno a quest’età che si inizia a muovere i primi passi.

Tuttavia, le mie sono solo ipotesi e deduzioni, nulla di certo, e anzi chiedo (come si fa nei migliori quiz televisivi) “l’aiuto da casa”: qualche lettore sa cosa possa voler dire “pepelle”?

Una tiratina d’orecchie lo merita invece Mario che non si fa sentire. Sua zia arriva pure a pensare che le mancate missive di Mario derivino dal fatto che è povera. Questo certamente sarebbe molto triste, ma magari i motivi sono altri.

Tenera, dolce Santina…
I tuoi “due richi” sono davvero carichi di umanità e genuinità.
Se il mondo fosse pieno di tante Santina, il mondo sarebbe sicuramente migliore.

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