
In questa immane battaglia fra l’oro il sangue, l’Iddio giusto che vive nell’anima dei giovani popoli ha scelto. VINCEREMO! MUSSOLINI
Altro non era che la frase conclusiva del discorso di Mussolini del 10 giugno 1941, al primo annuale dell’intervento, ovvero a un anno dell’entrata in guerra. Dall’agosto 1943 l’Istituto Poligrafico dello Stato – Officine Carte Valori, deputato alla stampa di queste cartoline, iniziò a sovrastampare le cartoline già prodotte con barrette, fregi, rombi, e qualsiasi altro elemento grafico che consentisse di coprire sia il fascio littorio che i motti mussoliniani. Evidentemente, la cartolina in mano all’aviere Amanzio faceva parte di una precedente fornitura. Ci pensò quindi l’aviere a cancellare a penna i mussoliniani ricordi! Infine, ultima annotazione tecnica curiosa. Come penso si intraveda dall’immagine, tutta la stampa della cartolina è spostata a sinistra. O, meglio, il taglio della cartolina è avvenuto spostato a destra. Quindi sulla destra di questa cartolina compaiono le prime lettere del motto di un’altra cartolina. Come mai avvenne questo? Un errore? Per risolvere il rebus, ho chiesto a Flavio Pini, esperto del settore di questo tipo di materiale. No, nessun errore. Le cartoline erano normalmente stampate in fogli da 24 ma in periodo di guerra per ottimizzare la carta venne approntato un cilindro con 28 cartoline orizzontali affiancate, da un lato, da 5 verticali. Nel foglio le cartoline presentavano motti diversi (24 cartoline, 24 motti diversi); se i motti erano in numero inferiore al numero di cartoline contenute nel foglio, qualche motto veniva ripetuto. Nulla si sa della composizione di questi fogli dato che le cartoline erano vendute già tranciate e fogli nuovi non ne sono noti. Il motto della cartolina ‘tagliata’ a destra recita:Questa lotta gigantesca non è che una fase dello sviluppo logico della nostra rivoluzione. È la lotta dei popoli poveri e numerosi di braccia contro gli affamatori che detengono ferocemente il mo- nopolio di tutte le ricchezze e di tutto l’oro della terra. È la lotta dei popoli fecondi e giovani contro i popoli isteriliti e volgenti al tramonto. È la lotta tra due secoli e due idee. MUSSOLINI
Una frase stralciata dalla dichiarazione di guerra del 1940, l’ora delle decisioni irrevocabili dal balcone di Piazza Venezia… Riproduzione riservata.