LA COMICA DRAMMATICA COMPAGNIA!

LA COMICA DRAMMATICA COMPAGNIA!

Offida è un delizioso borgo medievale in provincia di Ascoli Piceno di 4600 residenti (dato del 2023) che sorge su uno sperone roccioso lambito dai due rami sorgentizi del torrente Lama, affluente del fiume Tronto.

Oltre che per l’arte del merletto a tombolo, che rende Offida nota in tutto il mondo, la cittadina marchigiana è conosciuta anche per il suo antichissimo carnevale che, pare, affondi le sue radici addirittura nei saturnali romani.

Di durata variabile (inizia il 17 gennaio e termina il giorno delle Ceneri), è caratterizzato oggi da due principali manifestazioni, “Lu bov fint” (“il bove finto”, una sorta di corrida tra le strade cittadine) e “Li vlurd” (“i bagordi”, al Martedì Grasso, una pittoresca sfilata di uomini che portano a spalla fasci di canne intrecciati misti a paglia e incendiati).

La capacità di interpretazione teatrale degli abitanti trova sfogo non solo nel tradizionale carnevale ma anche in più canoniche attività teatrali.
Non è infatti un caso che a Offida si eseguivano performance teatrali presso la sala comunale, e quando ci si rese conto che vi fosse un concreto interesse generale nel 1768 si deliberò di realizzare un teatro comunale.

Il teatro, realizzato in legno con un palcoscenico e 29 palchetti in giro di tre ordini, venne inaugurato nel 1771, ma risultò ben presto insufficiente sia per capienza che per tecniche strutturali di costruzione.

Così rimase sino al 1820 quando, per rimediare alle carenze anzi dette, venne edificato un nuovo teatro, che è quello (al netto delle ristrutturazioni operate nel 1862 e negli anni successivi) giunto a noi oggi.
Vero gioiello di concezione barocca di tipo “a boccascena”, ovvero a ferro di cavallo, il nuovo teatro presentava 50 palchi in giro di tre ordini con loggione e platea.

Sul palcoscenico si conserva ancora il vecchio sipario con dipinta la leggenda del mitico “Serpente d’oro” cui, secondo la tradizione, sono riconosciuti poteri taumaturgici. Essendo molto venerato da tutta la cittadinanza, gli offidani vollero dedicare al serpente il teatro che, per tale ragione, assunse il nome di “Teatro Serpente Aureo”.

A questo punto della nostra storia entra il documento postale protagonista dello sfizio di oggi, un piego spedito il 15 aprile 1850 da Offida a San Benedetto del Tronto. Il piego reca anche il bollo di transito ad Ascoli.

Si può inoltre notare una barretta verticale. In realtà, quello è un 1, corrispondente alla tariffa di 1 bajocco in vigore tra il 1844 e il 1852 per le missive circolanti nella stessa direzione postale, Ascoli in questo caso.

La missiva è indirizzata alla Onorevole Commissione Comunale di San Benedetto, mentre per sapere chi la invia dobbiamo sbirciare dentro il contenuto.
Si tratta di un classico piego, ovvero formato da due fogli uniti lungo il lato verticale.

Prestampato, con dei meravigliosi caratteri tipografici, comprendiamo che il mittente è la “Drammatica Compagnia di Paolo Galliani diretta dall’artista comico Cesare Arcelli“.
Questo ci lascia un attimo interdetti: come fa un artista comico a dirigere una compagnia drammatica?

In realtà, oggi intendiamo l’aggettivo “drammatico” come sinonimo di qualcosa di tragico o doloroso. All’epoca, “drammatico” era meno intriso di negatività e relativo a un generico componimento (non necessariamente tragico) scritto per essere rappresentato sulla scena.

Ma leggiamo il testo manoscritto.
«Ill(ustrissi)mo Sig(no)re
Se per il prossimo estate credono le S(ignori)e Loro aprire il teatro con una compagnia di Prosa, io offro la mia; quella stessa che fece il Carnevale in Ascoli, e di cui ne avranno inteso parlare. All’uopo mi onorino di cattegorico riscontro indicandomene le condizioni. In attesa ho il bene di dirmi con tutta stima
Offida lì 15 Aprile 1850.
Dev(otissi)mo Servo
Cesare Arcelli
6° Comico=Impres(ari)o»

Nel foglio successivo vi è l’elenco (che non trascrivo perché leggibilissimo dalla scansione) della “drammatica compagnia”, con tutte le attrici, gli attori, il suggeritore, e le altre figure tecniche.

Quindi, si tratta di un’offerta di lavoro, di una proposta.
Ora, dove volete che fosse normalmente di scena la “drammatica compagnia” se non al Teatro Serpente Aureo di Offida?
E a San Benedetto, vi era un teatro dove proporre spettacoli? Certo che sì.

Il Teatro Comunale Concordia venne edificato nel 1827 per opera dell’Associazione dei filarmonici locali che precedentemente si esibiva nell’aula municipale (come ad Offida, curiosa coincidenza…).

Per realizzare la struttura vennero raccolti dei fondi tra le famiglie cittadine. Questa azione finalizzata ad uno scopo comune fece unire le famiglie che, invece, sino ad allora erano state spesso in competizione tra loro o causa di litigi. Ecco perché il teatro prese il nome di “Concordia”.

Dopo il 1849 il teatro continuò ad essere utilizzato in modo saltuario, seguendo le vicende amministrative dei diversi periodi.
Ed ecco perché Cesare Arcelli si chiede, e chiede alle Signorie Loro, se il teatro verrà aperto d’estate: perché non era scontato che fosse aperto.

Negli anni seguenti il teatro di San Benedetto perse la sua originaria funzione, venendo impiegato per i motivi più disparati, come installazione militare, sede di processi, seggio elettorale, assemblee, feste, lotterie di beneficenza, manifestazioni politiche.
Nel 2008, ristrutturato, è stato riaperto.

Quell’estate del 1850, la drammatica compagnia diretta dal comico Arcelli si sarà esibita a San Benedetto?
Non lo sappiamo, e anzi se qualcuno dovesse saperne di più è invitato a fornire il proprio contributo.

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