E’ il 26 marzo 1936.
L’Italia è saldamente e fermamente in mano al regime fascista il quale, proprio in quegli anni, attraverso le leggi razziali, avvia la sua epoca più nera e disastrosa per il Paese.
Mussolini è sempre più fonte di ispirazione del ‘principio del capo’ secondo il quale la concezione gerarchica e piramidale dell’uomo al comando di tutto è accettata ed esaltata con un’obbedienza spesso cieca e irrazionale.
In questo contesto si colloca la cartolina di oggi, spedita da Augusta a Siracusa.
Indirizzata al Cancelliere Capo della Regia Procura, è inviata dalla Signora Maria (nome di fantasia, avendo oscurato le reali generalità del mittente) che così scrive:
«Il 20 Agosto 1934, la buon’anima di mio marito si infortunava mortalmente, mentre lavorava in campagna ad appostare della legna. Il 28 Novembre stesso anno venni interrogata da questo Sig. Giudice ed il giorno 8 dicembre l’incarto relativo al detto infortunio fu rimesso a Cotesta R. PROCURA o a Cotesto Sig. Giudice Istruttore.
Dopo quasi due anni dall’infortunio io ancora non so niente, nè sono stata più interrogata; scrivo alla Cassa Mutua Agricola e non mi risponde, ed allora ho pensato di rivolgermi a Sua Ecc. MUSSOLINI nel caso in cui la cosa è stata messa a tacere, forse per indolenza.
La pregio, quindi, vivamente volermi informare a che punto è la cosa, per mio regolamento e per mia tranquillità. Intanto, gradisca i più distinti saluti.
Dev.ma Sua.
AUGUSTA, 24-3-936-XIV°»
Velata minaccia?
E nemmeno così tanta ‘velata’.
La Signora Maria dice chiaramente che se, dopo due anni di attesa, non riceve veloci risposte si rivolgerà direttamente a Mussolini, colui che dall’alto risolve tutto e ha a cuore i problemi di tutti i cittadini italiani (alias fascisti).
Di lettere a Mussolini gli Italiani ne scrissero a migliaia di migliaia.
A tal proposito, segnalo interessanti letture quali “Duce! Tu sei un Dio!” di Alberto Vacca oppure “Caro Duce ti scrivo” di Roberto Festorazzi.
E soprattutto la visione del bellissimo docu-film “Mio Duce ti scrivo“, scritto e diretto da Massimo Martella.
Protagoniste le lettere autentiche conservate dall’Archivio di Stato, inviate Benito Mussolini dagli Italiani del tempo uomini, donne, vecchie, bambini, entusiasti e detrattori, e rilette per l’occasione da Massimo Wertmuller, Anna Ferruzzo, Josafat Vagni e Cristina Arnone.
Prodotto e distribuito nel 2016 dall’Istituto Luce, con il montaggio del bravissimo Luca Onorati e di Maria Iovine, è un DVD che si vede tutto d’un fiato. Consigliatissimo!
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