UNA PASQUA DI GUERRA

UNA PASQUA DI GUERRA

Oggi è Pasqua, e Sfizi.Di.Posta non poteva non fare gli auguri a tutti i propri affezionati lettori.
E, ovviamente, lo fa a modo suo.
Con uno ‘sfizio’.

Portiamo indietro nel tempo le lancette dei nostri orologi, e arriviamo al 1942.
E’ il secondo anno di guerra.
Ed è la seconda Pasqua di guerra.

Alice, probabilmente la madre (anche se non è dato sapere), lo ricorda al proprio Ottorino con una cartolina.
Ottorino è un Caporal Maggiore del 209° Battaglione Contraerei.

In realtà, il mittente è un po’ impreciso. Ottorino ad aprile 1942 era inquadrato nella IX Brigata Costiera che poi, dal 1943, diventerà la 209° Divisione Costiera, una grande unità di fanteria del Regio Esercito con compiti di difesa delle coste italiane.
Nello specifico, aveva sede a Noicattaro (Bari) e controllava 330 km di costa tra Foggia e Brindisi.

A seguito di queste truppe, c’era l’ufficio di Posta Militare 67. Anche in questo caso il mittente non è preciso, a meno che quel che a me appare essere un 61 fosse nelle intenzioni del mittente un 67.

A dirla tutta, poco importa. Almeno in questo caso.
Poco importa infatti dove fosse distaccato Ottorino.
Quel che ci interessa è la cartolina che Ottorino ricevette.

Si tratta di una cartolina doppia, cioè ripiegabile su sé stessa. Il testo è chiarissimo, non è necessario trascrivere nulla.
E’ un’invocazione alla Madonna di Pompei, Regina delle Vittorie, di pregare per noi.
E un invito alla preghiera, al Precetto Pasquale.

Una Pasqua lontano da casa. In guerra. Una ‘Pasqua di Guerra’.
La Seconda guerra mondiale è finita decine e decine di anni fa.
Eppure, per certi versi, anche quella odierna è una ‘Pasqua di Guerra’.
Una guerra contro un nemico invisibile che ci sta lacerando dentro, tenendoci lontani dai nostri affetti più cari in un lockdown generale che paralizza anzitutto il respiro.

E’ il momento dell’unità. E’ il momento di fare i seri. E’ il momento di pensare con il cervello e non con le bollicine dello spritz. E’ il momento di smetterla di frignare come bimbi perché ci hanno tolto il giocattolo.
E’ una nuova ‘Pasqua di Guerra’.
Cerchiamo di fare in modo che sia l’ultima.
Cerchiamo di fare in modo che sia davvero una Pasqua di risurrezione.
La nostra, risurrezione.

Buona e Serena Pasqua a tutti.

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