V-MAIL E L’ARTE DI SCRIVERE CON UN MICROFILM!

V-MAIL E L’ARTE DI SCRIVERE CON UN MICROFILM!

Cosa ne poteva sapere Audrey Hepburn di storia postale?
«Riceveva lettere dai soldati al fronte a sacchi. Queste venivano sempre strappate a striscioline come segnalibri. Ogni tanto nel passare me ne prendevo uno. Ricordo, mi manchi, pioggia, ti prego di scrivere, dannazione e porco mondo erano le parole che ricorrevano più spesso sulle striscioline; queste, e mi sento solo e ti amo.»

E’ un passaggio di “Colazione da Tiffany”, il bellissimo film firmato da Blake Edwards sulle note di Moon river.
Nella versione originale del libro di Truman Capote le «lettere dai soldati al fronte … strappate a striscioline» sono più precisamente indicate come «V-letters».
Ma cos’erano?
Lo vediamo con il pezzo di oggi.

La V-mail, abbreviazione di Victory Mail, era un processo di posta ibrida usato dagli Stati Uniti durante la Seconda Guerra Mondiale come metodo principale e sicuro per corrispondere con i soldati di stanza all’estero, ideato per ridurre i costi e i volumi di trasferimento di una lettera tradizionale attraverso il sistema postale militare.

E’ facile immaginare le quantità di lettere che potevano essere scambiate tra i militari in guerra in Europa e i propri cari nella madre patria americana: centinaia e centinaia di sacchi di corrispondenza, ogni giorno.
E questi sacchi andavano trasportati, con le navi cargo.
Tolti i sacchi di corrispondenza, però, sulle navi si sarebbe liberato tanto di quello spazio per consentire la spedizione al fronte di molte altre cose utili.
Occorreva trovare una soluzione, e la microfilmatura delle lettere fu la soluzione.

In breve, funzionava così.
Ai militari venivano consegnati dei fogli di dimensioni 17,8 x 23,2 cm (7 x 9 1/8 pollici) sui quali scrivere con inchiostro o matita scura. Quindi, negli appositi spazi, dovevano indicare le proprie generalità, e l’indirizzo di spedizione.
Era vietato qualsiasi allegato, ma una concessione venne fatta per le foto dei neonati.

Per facilitare le comunicazioni, vennero approntati anche dei moduli prestampati con disegni e messaggi augurali, in particolar modo per gli auguri di Natale e di Felice anno nuovo. Naturalmente, il milite di suo pugno poteva aggiungere al disegno dell’altro testo.

Una volta passata la censura (per evitare che vi potessero essere informazioni utili nel caso la lettera fosse caduta in mani nemiche), queste lettere erano quindi portate presso le stazioni V-Mail dove venivano filmate meccanicamente al ritmo di 2.000-2.500 l’ora.
Un rullino di lettere microfilmate ne poteva contenere circa 1.600, ridotte a circa il 3% delle dimensioni originali.

Giusto per fare una comparazione, 150.000 lettere V-Mail non microfilmate pesavano circa 680 Kg e riempivano 22 sacchi di posta. Quando microfilmate, pesavano 20 Kg e riempivano un solo sacco di posta. Un grande risparmio.

Al di là della censura postale, la V-mail scoraggiava inoltre le comunicazioni di spionaggio sventando l’uso di inchiostro invisibile, micropunti e microstampa, nessuno dei quali sarebbe stato riprodotto in una foto.

All’ufficio di destinazione i microfilm venivano stampati da apposite macchine su rullo continuo, le lettere tagliate, imbustate, e spedite in apposite buste della “War & Navy Departments – V-mail Service”, ovviamente in esenzione postale.
La stampa finale era il 60% del formato del documento originale, ovvero un foglio di 10,7 x 13,2 cm (4 ¼ x 5 ¼ pollici).

Stazioni V-mail sul territorio degli USA vennero istituite a New York City il 22.6.1942, a San Francisco il 10.7.1942, a Chicago il 22.11.1943.

I rullini venivano conservati fintanto che non vi era la certezza della consegna a destinazione della missiva. In caso contrario, venivano ristampate e rispedite.
Si stima che più di un miliardo di lettere V-Mail sono state consegnate tra il 15 giugno 1942 e l’1 novembre 1945 (date di attivazione e interruzione del servizio).

Lo Smithsonian National Postal Museum ha pubblicato su YouTube un breve filmato che venne girato all’epoca per promuovere il nuovo servizio per le truppe:
https://www.youtube.com/watch?v=tj_LoG7wStY

Una V-mail è ciò che vediamo oggi.
Non sempre si riesce, ma con un pizzico di fortuna sono riuscito a recuperare uno spezzone originale di microfilm della Kodak con due fotogrammi ripresi con una camera 8mm.
Non possiedo le apparecchiature per stampare un microfilm, ma banalmente passandolo allo scanner ad alta risoluzione, e invertendo i colori in un software di fotoritocco, ne ho ricavato le due stampe che allego, una del 9.3.1943 e l’altra del 3.9.1943.
Quest’ultima venne spedita a destinazione il 9.10.1943 con la busta che allego.

Senza entrare nello specifico, occorre tuttavia dire che non furono gli Americani a inventare questo sistema, ma gli Inglesi, negli anni ’30, i quali a loro volta si basarono sulle esperienze del lontano 1870 durante la guerra franco-prussiana.
Il sistema inglese si chiamava Airgraph.

Venne ideato dalla Eastman Kodak Company in collaborazione con la Imperial Airways (oggi British Airways) e la Pan-American Airways, e funzionava esattamente come abbiamo descritto per le V-mail.
Il primo esperimento, con l’invio di 70.000 airgraphs venne effettuato nel 1941 tra Inghilterra ed Egitto (al Cairo la Kodak aveva degli uffici).

Chissà quanti “mi sento solo” saranno passati da quei microfilm…

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