

Ma siamo a Napoli, non a Vigata. E’ il 10 luglio 1947 e la signorina Maria riceve una lettera anonima. E’ scritta a macchina, come si addice alle più classiche delle lettere anonime perché non sia riconosciuta la calligrafia.
Ed è un mix tra un avviso e un’intimidazione. Si suggerisce, si invita, si raccomanda, ma l’intento intimidatorio è palese. E si invita a non camminare insieme a una certa signora che, evidentemente, non doveva rappresentare una situazione tranquilla. Il solo “camminare”, il semplice “accompagnarsi”, era cosa sconveniente!
“Quindi, se non volete trovarvi in tale situazione astenetevi di camminare in sua compagnia.”
“Ricordatevi ciò che vi ho scritto, non vorrei che un domani fareste una triste figura per istrada.”
Il testo potete leggerlo da soli.
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