Dietro Sfizi.Di.Posta non c’è un “noi”. Mi chiamo Marco Occhipinti, e diverse delle persone che seguono Sfizi.Di.Posta mi conoscono già nell’ambiente filatelico che frequento a vari livelli da decenni. Colleziono infatti lettere, cartoline, storia postale in genere, dalla metà degli anni ’80.

I documenti che mostro con Sfizi.Di.Posta sono tutti fisicamente in mio possesso. E’ una regola che mi sono dato, sebbene non ci sarebbe niente di male (con le dovute autorizzazioni) a pubblicare storie attorno a documenti non miei. Ma per una questione di integrità ho fatto questa scelta. Non me ne vogliate, quindi, se rifiuto proposte di invio di scansioni, non è un rifiuto a livello personale.

Cosa pubblico? E’ sufficiente scorrere i vari post per comprendere che per me il pezzo “raro” non è il pezzo “costoso”, ma il pezzo “curioso“.
Una bambina che scrive ai genitori, amori clandestini, preoccupazioni per la guerra, telegrammi ufficiali, il costo all’ingrosso delle mandorle siciliane, e tante altre sfiziose e curiose storie.

Lo scopo è raccontare queste storie, tramandarne la memoria, rendere merito e onorare quelle persone che hanno fatto parte del nostro passato ma che sono parte viva del nostro presente. Se noi siamo quelli che siamo lo dobbiamo a quelle storie e a quelle persone.

Per raccontare questi aneddoti e queste storie curiose mi avvarrò di lettere, cartoline, telegrammi, francobolli, annulli, e qualsiasi altro documento postale del quale mai, o quasi mai (quelle volte in cui è funzionale alla storia che sto raccontando), mi soffermerò sugli aspetti tecnici: non è questa la finalità.

Sfizi.Di.Posta, quindi, è l’espressione unica ed esclusiva del piacere nel pubblicare queste storie. Non vi è dietro alcuna attività commerciale (non è vendere questi documenti lo scopo: non sono in vendita, lo sottolineo) o fini politici (alcuni fatti storici potrebbero prestare il fianco a commenti di tipo politico: non è questo il fine, e mi guarderò bene dal farlo).

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Grazie per l’attenzione, e… alla prossima storia curiosa!

Marco Occhipinti