POSTINI IN SCIOPERO NEL 1971 IN GRAN BRETAGNA

POSTINI IN SCIOPERO NEL 1971 IN GRAN BRETAGNA

Oggi Primo Maggio, Festa dei Lavoratori.

Una festa istituita per ricordare tutte le lotte per i diritti dei lavoratori e che affonda le sue radici nel lontano 1886 quando negli USA l’1 maggio venne proclamato uno sciopero ad oltranza di tutti i lavoratori in protesta per la mancata estensione su tutto il territorio americano della ritenuta giusta legge dell’Illinois che istituiva le otto ore lavorative.

A Chicago la protesta sfociò nella repressione da parte della Polizia e nell’uccisione di due scioperanti. Pochi giorni dopo, durante l’ennesimo scontro, manifestanti anarchici lanciarono una bomba uccidendo sei poliziotti. La risposta fu immediata: la Polizia aprì il fuoco sulla folla. Non si è mai saputo esattamente quante persone vennero uccise.

Tutto ciò, ovviamente, ebbe una eco internazionale immediata e diverse nazioni vollero negli anni successivi ai fatti di Chicago istituire la ricorrenza della Festa dei Lavoratori il primo maggio (in Italia avvenne nel 1890).

Le lotte sindacali per i diritti dei lavoratori da allora hanno assunto una forma molto più organizzata. CGIL, CISL e UIL, le tre principali sigle sindacali italiane, vennero fondate (rispettivamente) nel 1944, nel 1950, e ancora nel 1950.

Naturalmente, tutti i lavoratori sono coinvolti, compresi quelli del comparto postale.
E proprio di questi ultimi parleremo oggi.

Il primo sciopero postale di un certo rilievo risale al 1970, negli USA, dal 18 al 25 marzo, per i bassi salari e le pessime condizioni di lavoro. Lo sciopero, appunto, ebbe breve vita perché rapidamente venne emanato il “Postal Reorganization Act of 1970“, con maggiori tutele per tutti i lavoratori.

Stessa cosa non accadde l’anno dopo in Gran Bretagna quando lo sciopero postale durò per settimane, da mercoledì 20 gennaio a domenica 7 marzo 1971.

Il contesto non era dei più favorevoli: l’inflazione cresceva e lo sviluppo industriale si era fermato, regredendo, in tutti i settori, quello postale compreso.
Il 15 gennaio un’offerta salariale di British Post fu rifiutata dai dirigenti della Union of Post Office Workers, il sindacato dei lavoratori del comparto postale.
Quindi, fu indetto uno sciopero a oltranza a partire dalla mezzanotte del 19-20 gennaio.

Anche se, in alcune aree, la consegna della posta venne effettuata, o perché i postini non entrarono in sciopero o perché alcuni erano tornati gradualmente al lavoro, la maggior parte dei servizi postali del paese si fermò totalmente.
Il governo annunciò pertanto che il monopolio di British Post sul trasporto della corrispondenza sarebbe stato sospeso per tutta la durata dello sciopero.

Diverse centinaia di poste private vennero quindi istituite in tutto il paese; alcune di queste erano ovviamente ‘filateliche’, cioè atte a creare documenti attestanti la situazione, ma non con lo scopo di espletare il servizio di recapito; molte, invece, operavano con efficienza e trasportavano quantità significative di posta, anche se normalmente a un prezzo molto più alto della normale tariffa di prima classe.

Un certo numero di queste poste private faceva capo alla “Association of Mail Services“, un’associazione di servizi postali che provvedeva alla trasmissione di lettere da una posta all’altra in tutto il paese e anche a destinazioni all’estero.
Si utilizzavano tutti i mezzi e i metodi possibili, comprese le forze armate.

L’accordo, tanto cercato per settimane, venne finalmente trovato, e ai postini fu detto di tornare al lavoro alle 9 del mattino di lunedì 8 marzo.
Su YouTube alcune immagini di quei giorni:
https://www.youtube.com/watch?v=tGJ-XmmiWNg

L’interruzione dei servizi causata dallo sciopero ha prodotto una vasta gamma di materiale interessante. Sul mercato filatelico è possibile rinvenire questo tipo di materiale, anche a prezzi contenuti.

Oggi non presenterò quindi tutti i documenti postali di tutti i servizi privati che operarono in quelle settimane: sarebbe impensabile, e forse è impensabile anche dire (o l’ardire) di averli collezionati tutti perché facilmente potrebbe saltar fuori un servizio che magari operò per poco tempo e di cui si hanno rare tracce postali.
Lo scopo di Sfizi.Di.Posta non è questo, i lettori che mi seguono lo sanno bene.

Oggi, quindi, presenterò soltanto alcuni di questi documenti, quelli che ritengo più rappresentativi. Del resto, la cosa davvero importante è stata raccontare questa storia, e raccontarla oggi che si festeggiano i lavoratori in tutto il mondo.

Tutte le immagini rappresentano lettere recapitate sul territorio britannico da otto diversi servizi privati.

Un’ultima immagine, invece, rappresenta sì un altro servizio postale privato operante in quelle settimane, ma stavolta la missiva è indirizzata in Germania. Il servizio di Johnson Grover Associates, evidentemente, non aveva i mezzi, né la possibilità pratica, di recapitare missive in Germania, e quindi con l’aiuto della “Association of Mail Services” di cui abbiamo parlato prima la missiva venne indirizzata in Belgio, in una base operativa lì operante e di cui non si hanno tracce sulla lettera, che evidentemente ha affrancato la lettera con un francobollo belga e l’ha così immessa nel circuito postale ufficiale, facendola così recapitare in Germania.

Insomma… Buon Primo Maggio da Sfizi.Di.Posta!

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