QUANDO A FONTANA LIRI SI INIZIO’ A PRODURRE POLVERE PIRICA…

QUANDO A FONTANA LIRI SI INIZIO’ A PRODURRE POLVERE PIRICA…

Il comune di Fontana Liri, in provincia di Frosinone, lega il suo nome non soltanto per aver dato i natali a Umberto e Marcello Mastroianni, ma anche per l’importante installazione industriale che fu il Polverificio Militare.

Approvata alla Camera dei Deputati la richiesta dell’allora ministro della Guerra, Ettore Bertolè-Viale, con la Legge n. 6776 del 6 aprile 1890 si approvò la costruzione di un nuovo polverificio che potesse fabbricare la ‘nuova polvere’ che era stata scoperta qualche anno prima da Alfred Nobel, la dinamite.

Non potendo i due polverifici di Stato di Fossano e di Scafati produrre tale polvere per mancanza di macchinari adatti, si scelse di realizzare il nuovo polverificio in Italia centrale, e con Regio Decreto n. 127 del 20 maggio 1890 venne stabilito che lo stabilimento doveva sorgere in territorio di Fontana Liri, contrada Madonna degli Zapponi.
In tale località vi era, infatti, un salto naturale del fiume Liri che avrebbe permesso (come avvenne tra il 1893 e il 1894) la costruzione di una centrale idroelettrica per rendere energeticamente autonomi gli impianti.

Nel 1894 venne assegnato al Polverificio una Direzione d’Artiglieria, e nello stesso anno avvennero le prime assunzioni di manodopera locale; due anni dopo il polverificio iniziò a produrre polvere pirica.

Gli impianti hanno significato moltissimo per quel territorio, affermandone lo sviluppo e trasformandone l’aspetto, da agricolo a industriale. Fu così naturale la creazione di un nuovo agglomerato abitativo nei pressi dello stabilimento, così tanto da far distinguere Fontana Liri Superiore (il vecchio borgo medievale) e Fontana Liri Inferiore (le abitazioni attorno al Polverificio).

Durante la Seconda Guerra Mondiale l’impianto diede lavoro a migliaia di dipendenti, dopo l’8 settembre 1943 fu duramente bombardato e distrutto, e nel dopoguerra ricostruito.
Oggi non si chiama più “Regio Polverificio sul Liri” ma “Stabilimento Militare Propellenti”, ed è controllato e gestito da AID, un’agenzia del Ministero della Difesa.
Attualmente lo stabilimento dispone di impianti di produzione per nitrocellulose, nitroglicerina e polvere sferica.

Per chi volesse approfondire la storia del polverificio invito alla lettura di “Fontana Liri. Due centri – una storia” di Generoso Pistilli (1° ed. Sora 1988; 2° ed. Fontana Liri 2000).

Quel che si sa meno, invece, è che a Fontana Liri Inferiore venne aperto un ufficio postale ad uso e consumo del Polverificio e di tutte le persone che attorno ad esso gravitavano.
E’ ragionevole pensare che un’attività industriale di tale importanza e con così tante persone in essa impiegata necessitasse l’invio e la ricezione di tanta corrispondenza. L’apertura dell’ufficio postale fu probabilmente conseguenza inevitabile.

La cartolina che mostro oggi ne è un chiaro esempio.
Si tratta di una stampa privata dell’ingresso principale allo stabilimento derivante (probabilmente, osservandone la fattura) da una foto all’albumina dell’epoca.

Venne spedita il 23 febbraio 1901 e, come è facile osservare, venne timbrata con un bollo, del tipo noto ai filatelisti ‘tondo-riquadrato’, recante la dicitura “FONTANA LIRI – POLVERIFICIO (CASERTA)” perché, naturalmente, all’epoca Fontana Liri era in provincia di Caserta.

Secondo quanto riportato da Daniele Prudenzano in “Il Nuovo Gaggero, Catalogo dei bolli tondo-riquadrati del Regno d’Italia” (Vaccari, 2016), questo bollo venne utilizzato dal 1896 al 1903.

Dall’1 gennaio 1904, infatti, lo stabilimento cambiò nome in “REGIO POLVERIFICIO SUL LIRI”, e di conseguenza anche il bollo postale tondo-riquadrato venne aggiornato con questa nuova dicitura.

Questo secondo tondo-riquadrato fu in uso sino a tutto il 1915, mentre dal 1916 il bollo divenne a cerchio semplice, e la dicitura in esso riportata era “REGIO POLVERIFICIO SUL LIRI (16-120)”, utilizzato sino al 1925 (per quanto a me noto).
Gli addetti ai lavori chiamano questo tipo di bollo “frazionario” per via dei due numeri che ricordano una frazione, e che identificano la provincia (16, Caserta) e l’ufficio postale (120, Regio Polverificio sul Liri).

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