ALLA SIGNORA NONNA SCRIVO SUL RIGO!

ALLA SIGNORA NONNA SCRIVO SUL RIGO!

23 dicembre 1931.
Caltagirone, provincia di Catania. “Profondo Sud”, direbbe qualcuno.
Una bambina, Maria, ma per tutti è Mariuccia (perché è piccolina, lei), scrive una cartolina, destinazione Napoli.

«Baci e auguri pel S. Natale dalla vostra nipotina Mariuccia Mortellaro Autiero. Caltagirone 23-12-934».
E’ chiaro, sono auguri di Natale. Lo vediamo anche dalla cartolina illustrata, con un’allegoria tipica per l’epoca e dei tipi della Bromostampa di Torino.

Ma quel che intenerisce è l’uso del rigo per evitare di scrivere in modo ascendente o discendente, disgrafia tipica dei bambini alle prime armi con la scrittura.
Di solito si tirava un rigo a matita, si scriveva, e poi si cancellava il rigo. Qui, invece, Mariuccia (o chi per lei) non li cancellò.
Ho già mostrato un pezzo analogo in quest’altro “sfizio”:
https://www.facebook.com/sfizidiposta/posts/613482098998607
https://www.sfizidiposta.it/2018/04/13/la-bambina-che-scriveva-seguendo-la-traccia/

E ancora, non si può non notare anche un’altra cosa. Mariuccia non scrive alla “nonna”, Mariuccia scrive alla “Signora nonna”. E’ ben diverso. E’ un gesto di riverenza che evidentemente i genitori devono aver inculcato alla bambina.

Una dizione che richiama l’usanza, in diversi dialetti del Sud, del termine “mammanonna” anziché “nonna” (e “papanonno” anziché “nonno”). Una sottolineatura per distinguere i propri nonni carnali, meritevoli di maggiore affetto e rispetto, dagli anziani non parenti e che genericamente vengono chiamati “nonni”.

Anche Vinicio Capossela, nella sua bellissima allegoria dei funerali al Sud in “Marcia del camposanto”, cita:
«Nel tabernacolo
Del camposanto
La mammanonna lo depose come un guanto
Dentro la cassa
Porta il tesoro
E sopra gli occhi
Due zecchini d’oro».

Ma poi, questi auguri, saranno arrivati in tempo?
Non lo sappiamo perché non vi è sulla cartolina il bollo d’arrivo a Napoli, ma possiamo fare un paio di considerazioni.
La cartolina è stata scritta il 23 dicembre. Parte da Caltagirone il 24 dicembre, lo vediamo dal bollo in partenza. Oggi sarebbe impensabile immaginare che la cartolina possa arrivare in tempo. Invece un tempo non era così. Un tempo la posta viaggiava veloce e veniva consegnata anche in giorni di festa. Non sarebbe il primo esempio di corrispondenza consegnata il 25 dicembre. Ne esistono a centinaia anche consegnate l’1 gennaio.
Insomma, non possiamo essere sicuri, ma è probabile che la cartolina venne consegnata proprio il 25 dicembre del 1934.
Un bel Natale, per nonna Vincenzina!

Riproduzione riservata.

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