DALLE PALUDI DELLA ZERPA…

DALLE PALUDI DELLA ZERPA…

Intorno al XV-XVI secolo quella della Zerpana era una valle paludosa e improduttiva.
Ci troviamo in provincia di Verona, e più precisamente in quella zona di valle chiusa a Sud dall’Adige e a Nord dai fiumi Tramigna e Alpone, nei territori di San Bonifacio, Belfiore, Soave e Arcole.

I primi progetti di bonifica dell’area risalgono al XVI secolo ad opera del conte Marcantonio Sarego che voleva trasformare quella zona insalubre in un latifondo produttivo. Nel 1557 scriveva che “ritrovandosi una quantità di valle nel contorno de Bionde, Zerpa et Arcole et San Bonifacio distretto Veronese, paludive, delle quali mai si è cavato utile alcuno a Laude del Signor Iddio ed esaltazione di questo felicissimo Imperio, ho deliberato, a mie proprie spese et con utile del Vostre Eccellenze grandissimo, di ritrarle anchor che sia impresa difficilissima“.

In effetti, dopo la sua morte, la bonifica venne avviata ma le opere che vennero realizzate non portarono gli effetti sperati dal momento che erano inadeguate al bisogno, in particolare non evitavano le esondazioni dell’Adige e dell’Alpone nel territorio di Belfiore.

Un vero e proprio riordino idraulico avvenne soltanto dalla fine del XIX secolo:
1) con Regio Decreto n.105 del 18 febbraio 1894 si costituì il “Consorzio obbligatorio pel compimento delle opere di bonifica di seconda categoria del bacino Zerpano fra l’Adige e l’Alpone, in provincia di Verona”;
2) attraverso il Testo Unico n.195 del 22 marzo 1900 la bonifica del Bacino Zerpano venne classificata di prima categoria;
3) il 23 ottobre 1903 si costituì il “Consorzio speciale per l’esecuzione delle opere di bonifica del Bacino Zerpano”;
4) il 30 aprile 1908 venne elaborato il progetto esecutivo del Genio civile di Verona.

I lavori furono avviati con celerità. Alla fine, 1.100.000 mc fu la quota di terreno scavato, e vennero realizzati 54 km di canali, un grande manufatto sottopassante il torrente Alpone, 40 ponti in muratura o in cemento armato, 80 altri manufatti minori tra ponticelli, scaricatori, ecc.

E a questo consorzio, e a questa storia, si riferisce il piego che pubblico oggi. Siamo nel 1908, e la presidenza del consorzio scrive al sindaco del comune di Zevio per chiedere l’affissione nell’albo comunale di un manifesto. Non è dato sapere cosa contenesse detto manifesto, ma una nota a penna a margine ci indica che venne pubblicato e che venne anche inviata risposta il giorno dopo.

Per maggiori approfondimenti sulla Bonifica Zerpana:
http://www.altapianuraveneta.eu/il-consorzio/il-territorio/cenni-storici/

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